
Roma
– Nell’anno formativo 2019-2020 la partecipazione alla filiera IeFP
(Istruzione e formazione professionale) portata avanti dai centri accreditati
registra una lenta e costante progressione (+1,1%), crolla quella degli
Istituti professionali (-29,8%). Vola il sistema duale che in tre anni
raddoppia le iscrizioni, passando da oltre 18mila a oltre 37mila e superando
poi le 42 mila unità per l’anno 2020-2021. La sussidiarietà complementare va
progressivamente scomparendo, sostituita dalla nuova sussidiarietà, che
raggiunge le 18mila unità. È quanto si coglie dal XIX Rapporto di monitoraggio
del sistema di istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale
nella IeFP a.f. 2019-2020 realizzato dall’Inapp (Istituto Nazionale per
l’Analisi delle Politiche Pubbliche) per conto del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali. “In tale contesto – ha
affermato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp - il gap tra domanda e
offerta di competenze delle professioni riconducibili alle qualifiche e diplomi
IeFP rappresenta un elemento di criticità nello sviluppo del sistema. Pur con
le dovute cautele legate al raffronto di dati di natura differente, secondo le
ultime stime persiste uno scarto molto pronunciato tra fabbisogno ed offerta.
Tale dato, allarmante per molti versi, evidenzia da un lato le grandi
potenzialità, ma d’altro lato la necessità di profondi aggiustamenti nel
sistema IeFP e nella filiera lunga della formazione tecnico-professionale. Per
consentire un miglioramento degli esiti occupazionali a conclusione di tali
percorsi formativi occorrerebbe maggior ossigeno al sistema, in termini di
risorse finanziarie; una forte assunzione di responsabilità da parte delle
Amministrazioni nell’adeguare l’offerta formativa verso rispetto
alle figure più richieste dal mercato e un efficiente sistema di orientamento
coerente con l’evoluzione dei fabbisogni di competenze emergenti da uno
scenario economico e sociale in rapida trasformazione”. Il totale di iscritti
ai percorsi di IeFP, nel triennio e quarto anno, è pari a 250.194 unità, con
una flessione della partecipazione del 13,1% rispetto all’anno formativo
precedente. Trend che si conferma anche rispetto al solo triennio, le cui
iscrizioni ammontano a 230.811 (-14,3%). In continuità con i dati dell’anno
precedente, la riduzione della partecipazione al sistema di IeFP è
esclusivamente a carico dei percorsi attivati all’interno degli Istituti
professionali, dove si registra una flessione del 30,3%. Particolarmente
colpite risultano le due tipologie tradizionali di sussidiarietà, quella
integrativa che diminuisce del 41,7% e la complementare (-48,4%). Quest’ultima,
com'era nelle intenzioni del legislatore, si estingue progressivamente,
sostituita dalla nuova sussidiarietà (ex decreto n. 61/2017), che supera le 18
mila unità. Si conferma il divario territoriale che caratterizza il sistema
IeFP, con le Regioni del Nord dove prevalgono le iscrizioni presso i centri
accreditati, e quelle del Centro, Sud e Isole dove prevalgono i percorsi
attivati negli Istituti professionali.
Le
figure professionali più ambite. La scelta degli iscritti ai percorsi di
IeFP realizzati in modalità ‘ordinaria’ premia ancora la qualifica di operatore
alla ristorazione (52.802 iscritti) seguita dall’operatore del benessere
(41.117 iscritti), di seguito con ampio distacco si collocano quella di
operatore meccanico (16.704 iscritti), operatore elettrico (15.497 iscritti) e
operatore per la riparazione dei veicoli a motore (14.595 iscritti).
Gli
esiti formativi dei percorsi. Il numero complessivo dei
qualificati è stato pari a 66.105 unità (dato fornito successivamente alla
pubblicazione del rapporto, grazie ad una seconda rilevazione che ha acquisito
le informazioni sugli esami svoltisi in grande ritardo a causa dell’emergenza
pandemica). Il dato comprende 34.677 giovani qualificati nei centri di
formazione professionale, 27.374 negli Istituti Professionali in modalità
integrativa e 4.054 in modalità complementare. La distribuzione dei qualificati
per figura professionale conferma l’ordine rilevato nelle precedenti
rilevazioni: operatore della ristorazione (25,4% del totale dei qualificati),
operatore del benessere (16,4%) e operatore meccanico (8,6%).
I diplomati sono
invece 15.250, di cui quasi 14 mila (13.695) nelle Istituzioni formative e
1.555 in sussidiarietà complementare. La ripartizione per figura professionale
si mostra in linea con gli anni precedenti: al primo posto, il tecnico dell’acconciatura,
al secondo posto il tecnico dei trattamenti estetici, al terzo posto il tecnico
della cucina.
La
formazione tecnica superiore (IFTS) in duale.
Anche per l’anno 2020, solo Emilia Romagna e Lombardia hanno finanziato questa
tipologia di corsi. Il monitoraggio a questo proposito rileva un aumento
complessivo del numero dei partecipanti rispetto all’annualità precedente di
248 unità, passando da 1.639 a 1.887 iscritti (di cui 1.105 in Lombardia e 782
in Emilia Romagna).
I
Neet. Il monitoraggio dà conto anche dei cosiddetti
percorsi modulari presenti all’interno del sistema duale, ossia un intervento
specifico per i giovani Neet che si propone di riallinearne le competenze per
il reinserimento nei percorsi formativi oppure per sostenere direttamente
l’esame di qualifica o di diploma IeFP o per una certificazione IFTS. Per
l’annualità 2020 il totale degli utenti che hanno partecipato ai corsi ammonta
a 2.287 e il numero dei moduli avviati è di 807. Tre le regioni che hanno
attivato i percorsi modulari: Emilia Romagna (1.749 iscritti per 627 percorsi
modulari realizzati), Lombardia (496 iscritti per 177 percorsi) e Liguria (42
iscritti per 3 percorsi realizzati).
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