sabato 13 marzo 2021

L’Istat registra un calo degli occupati senza precedenti.


Notizie poco confortanti giungono per la nostra economia dall’ISTAT che registra nell’ultimo anno un calo dell’occupazione senza precedenti. Nel 2020 il tasso di occupazione, che nel 2018 e 2019 ha raggiunto il massimo storico, scende al 58,1% (-1,0 punti percentuali rispetto al 2019) e torna ai livelli del 2017; in calo anche il tasso di disoccupazione che si porta al 9,2% (-0,8 punti in un anno), mentre quello di inattività sale al 35,9% (+1,6 punti). Lo indica l’ISTAT diffondendo i dati sul mercato del lavoro del quarto trimestre dell’anno, segnato dalla pandemia. In flessione il tasso di disoccupazione nel quarto trimestre del 2020, che scende al 9,5% (-0,5 punti). Lo indica l’Istat, segnalando al contempo che per il quarto trimestre consecutivo, ad un ritmo “più accentuato” rispetto al trimestre precedente, cresce il numero di inattivi di 15-64 anni (+403 mila, +3,1% in un anno), insieme al corrispondente tasso (+1,2 punti) al 35,4%. Sono ben 456mila in meno, secondo l’ISTAT, il 2,0% quindi, i cittadini che risultano inoccupati, facendo registrare, nella media annua del 2020, un calo dell’occupazione “senza precedenti”, associato alla diminuzione della disoccupazione e alla forte crescita del numero di inattivi. Inoltre, sottolinea, la diminuzione delle posizioni dipendenti (-1,7%) e del monte ore lavorate (-13,6%), così come l’aumento del ricorso alla Cig (+139,4 ore ogni mille lavorate), sono più marcati nel comparto dei servizi rispetto a quello dell’industria.

Pietro Rossi

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