Notizie poco confortanti
giungono per la nostra economia dall’ISTAT che registra nell’ultimo anno un
calo dell’occupazione senza precedenti. Nel 2020 il tasso di occupazione, che
nel 2018 e 2019 ha raggiunto il massimo storico, scende al 58,1% (-1,0 punti
percentuali rispetto al 2019) e torna ai livelli del 2017; in calo anche il
tasso di disoccupazione che si porta al 9,2% (-0,8 punti in un anno), mentre
quello di inattività sale al 35,9% (+1,6 punti). Lo indica l’ISTAT diffondendo
i dati sul mercato del lavoro del quarto trimestre dell’anno, segnato dalla
pandemia. In flessione il tasso di disoccupazione nel quarto trimestre del 2020,
che scende al 9,5% (-0,5 punti). Lo indica l’Istat, segnalando al contempo che
per il quarto trimestre consecutivo, ad un ritmo “più accentuato” rispetto al
trimestre precedente, cresce il numero di inattivi di 15-64 anni (+403 mila,
+3,1% in un anno), insieme al corrispondente tasso (+1,2 punti) al 35,4%. Sono
ben 456mila in meno, secondo l’ISTAT, il 2,0% quindi, i cittadini che risultano
inoccupati, facendo registrare, nella media annua del 2020, un calo
dell’occupazione “senza precedenti”, associato alla diminuzione della
disoccupazione e alla forte crescita del numero di inattivi. Inoltre,
sottolinea, la diminuzione delle posizioni dipendenti (-1,7%) e del monte ore
lavorate (-13,6%), così come l’aumento del ricorso alla Cig (+139,4 ore ogni
mille lavorate), sono più marcati nel comparto dei servizi rispetto a quello
dell’industria.
Pietro Rossi
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